lunedì 5 settembre 2011

Correre a piedi scalzi migliora la propriocezione e aiuta a prevenire gli infortuni

Il clima estivo invita anche il runner "stradista" ad abbandonare l'asfalto e a correre in montagna nei boschi, spiagge o stradine sterrate in campagna.

Purtroppo chi per tutto l'anno si allena solo sull'asfalto rischia di farsi seriamente male: la monotonia dell'appoggio in qualche modo "addormenta" il piede, che ci può quindi abbandonare nel momento del bisogno.


Prima di parlare di come fare per ovviare a questo inconveniente, dobbiamo capire come funziona il meccanismo della "propriocezione", ovvero la capacità di percepire il proprio corpo nello spazio.

Contrariamente a quello che si pensa, i maggiori stimoli derivati dalla corsa non derivano dagli occhi. Il mondo moderno ha dato alla vsta una grande importanza: televisione, pubblicità esterna, indicazioni stradali… tutto sembra essere pensato per uno solo dei 5 sensi; ma non dobbiamo dimenticarci che il mondo moderno, in quanto tale, ha una storia sul piano evolutivo assolutamente marginale.
Non voglio partire con Lucy (l'ominide ritrovato in Africa risalente a 5 milioni di anni fa), ma pensiamo all'uomo come siamo abituati a pensarlo: la nostra storia ha almeno 10.000 anni e per quasi la totalità di questo tempo l'uomo ha avuto un contatto con la natura sicuramente più importante che la" passeggiata in campagna" che facciamo nei weekend.

Le prime strade sono state costruite dai romani poco più di 2500 anni fa, e non erano certamente dappertutto! Ancora adesso in gran parte del mondo molte popolazioni non vivono in zone dove vi sono strade asfaltate; un paio di esempi abbastanza significativi? I keniani e gli Etiopi! ;)

Il fatto che keniani e etiopi crescano in zone dove le strade non sono asfaltate e poi vincono le maratone su strada ci dovrebbe far riflettere!

Torniamo alla propriocezione, quindi a come il cervello capisce dove mettere i piedi durante la corsa per non farsi male. La vista è sicuramente uno degli elementi, ma non è il più importante; è un senso abbastanza lento che non ci può aiutare quando corriamo veloci o ci buttiamo giù per una discesa.

La maggior parte degli stimoli propriocettivi provengono dai piedi.

Il piede è un capolavoro di ingegneria, Leonardo da Vinci ne era assolutamente affascinato, la pianta del piede è una delle zone più sensibili del nostro corpo perché letteralmente piena di cellule sensoriali.
E' il piede che maggiormente sa dove stiamo andando, dove stiamo correndo.
La connessione col cervello è incredibilmente più veloce della vista e da un feedback molto più immediato, permettendoci di adattare in tempo reale la nostra corsa al tipo di terreno e quindi ad evitare gli infortuni.

In tutte le riviste sulla corsa ci sono vari articoli che parlano di propriocezione; molti suggeriscono buffi esercizi e saltelli da fare in palestra (io però in palestra non ho mai visto nessuno farli, e non mi dite che li fate a casa perché non ci credo!), tavolette basculanti (che possono migliorare un po' l'equilibrio ma non non la propriocezione), o altri metodi che mi ricordano il tentativo di un gatto di arrampicarsi sui vetri ( traduzione italiana del milanese "rampegà sui veder" ;)"

La soluzione migliore per migliorare la propriocezione è fare quello che fanno i keniani e gli etiopi, e che l'uomo ha sempre fatto per migliaia, milioni di anni: correre a piedi nudi, preferibilmente sullo sterrato.

No, non è necessario correre sempre scalzi; dopo un periodo di adattamento, dove si deve purtroppo reimparare a correre in modo naturale (che sembra un controsenso ma è così), suggerisco di correre almeno il 10,15% del chilometraggio settimanale  senza scarpe.

I terreni migliori possono essere prati d'erba, sentieri sterrati, spiaggia (andateci piano sulla sabbia, però, finché tendini e caviglie non si sono adattati), sassi… sì, anche sassi! non è così difficile come si può pensare! ;)

E… no! mi dispiace, ma utilizzare scarpe minimaliste non è la soluzione migliore, anche se sono meglio delle scarpe iperammortizzate che rendono il piede totalmente "cieco" e "sordo" nei confronti del terreno.

Un ultima avvertenza prima di chiudere l'articolo: attenzione, correre a piedi nudi crea dipendenza! Se ci provi (nel modo giusto) una volta, difficilmente torni indietro, e il tuo mondo non sarà più lo stesso (sarà molto migliore!! :))

Cordialmente, a piedi nudi :) 

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

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